Cos’è fatto il “fatto a mano”
Il “fatto a mano” è certamente fatto con le mani, le mani degli artigiani, uomini e donne che da anni, decenni ed in alcuni casi generazioni lavorano i materiali più disparati, le crete, le stoffe, il legno, i metalli, il vetro…per farne oggetti che vanno ad arricchire la nostra vita.
Ma il fatto a mano è fatto anche con gli occhi, gli occhi di quegli uomini e quelle donne che sono cresciuti nutrendosi del bello che la loro terra dona ogni giorno; le bellezze dei panorami di montagna, dei mari, dei boschi, delle campagne variopinte, dei tramonti infuocati, cui gli artigiani rubano le tinte e le sfumature per versarle nei loro prodotti.
Ma anche delle bellezze artistiche ed architettoniche di cui l’Italia è immensamente ricca. Gli occhi di chi vive in una terra così bella hanno assimilato tutto questo nel corso della vita e attraverso il “fatto a mano” lo trasfondono negli oggetti che creano.
Il fatto a mano però è anche fatto col cervello. Perché, se le armonie cromatiche e materiche nascono quasi spontanee, è comunque vero che dietro c’è uno studio, per capire le qualità organolettiche dei materiali, il come ed il perché di certe reazioni, i tempi di lavorazione, i gradi di fusione…insomma, tutta la parte tecnico-pratica.
Innegabile infine che il fatto a mano sia fatto col cuore. Senza cuore non si può creare nulla di bello. Il cuore che chi lavora con le mani mette dentro ad ogni oggetto che crea.
Un oggetto di artigianato: fatto a mano e…non solo.